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Borislav Ivanov si ritira dagli scacchi

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Sembra giunta al termine l’avventura scacchistica di Borislav Ivanov, giocatore bulgaro classe 1987 accusato di fare uso di doping informatico (cheating), squalificato dalla Federazione bulgara lo scorso 21 maggio per quattro mesi a seguito delle numerose proteste pervenute dai Grandi Maestri bulgari e della proposta del Comitato Etico.

Che l’ascesa di Ivanov fosse poco verosimile era evidenziato da vari fattori, come ad esempio la facilità con la quale “asfaltava” i Grandi Maestri over 2600 in partite tatticamente complicatissime, salvo poi pattare in modo scialbo contro dei 1900. Ma ciò che è accaduto nel 2° Grand Open Blagoevgrad, conclusosi venerdì nella città di residenza di Ivanov, è talmente evidente da far ritenere che sia stato fugato ogni “ragionevole dubbio” in merito.

Ivanov_Borislav

Ivanov durante il 1° turno

Ivanov si era presentato al via con la solita baldanza, annunciando la ripresa dello “show” con un sibillino “Are you ready ?!” postato sulla sua pagina Facebook, nonostante tutte le misure di sicurezza “anti-cheating” annunciate dagli organizzatori, compresa la possibilità di chiedere la perquisizione dell’avversario prima di ogni turno…

Dopo due rapide vittorie contro giocatori con Elo inferiore, pattava contro il GM Saric (2627) sacrificando un pezzo per due pedoni alla 18^ mossa e rifiutando la proposta di patta dell’avversario alla 30^ mossa (!). Saric reggeva il confronto e lo “fermava” sul pari in 48 mosse. Nel 4° turno Ivanov incappava (?) in un passo falso, perdendo contro il GM Petkov (2564), ma abbandonando stranamente in un finale difendibile. In un’intervista rilasciata a Chessbase, il GM Dlugy ha dichiarato di aver suggerito a Petkov prima della partita di far perquisire le scarpe di Ivanov. L’esito della perquisizione era stato negativo, Petkov aveva vinto, Ivanov pensava di essersi costituito un alibi per il resto del torneo.

Ivanov_abbandona

Dopo 51…a2 la posizione del nero sarebbe difendibile, ma il nero abbandona…

Dopo altre due vittorie contro giocatori con Elo 2100, si arrivava al momento decisivo: nel 7° turno Ivanov veniva accoppiato proprio con il GM Dlugy (2524), che appresa la notizia si muoveva per cercare di risolvere il problema una volta per tutte, contattando vari esperti per studiare il da farsi ed un suo amico di Sofia, al quale chiedeva di presentarsi al torneo in qualità di suo Capo della Sicurezza! Ivanov non si aspettava di essere nuovamente perquisito e, nel panico del momento, scriveva in bulgaro sul formulario “Macchina” e “Sconosciuto Clown” al posto dei nomi dei giocatori… gioco-forza si recava in una sala attigua, dove però il metal detector non rilevava nulla di irregolare su entrambi (chi chiede una perquisizione deve ovviamente sottoporsi anch’egli all’identico controllo). A quel punto l’amico di Dlugy chiedeva di perquisire le scarpe e i calzini, operazione che il GM americano eseguiva in pochi secondi.

Ma ecco il colpo di scena: Ivanov affermava “Rifiuto categoricamente di togliermi le scarpe. I miei calzini puzzano” (!!). L’arbitro provava a convincerlo per un paio di minuti, ricordandogli che in questo caso avrebbe dovuto dargli partita persa e squalificarlo. Ma Ivanov non sentiva ragioni e perdeva la partita senza giocare. Un atteggiamento inspiegabile per chiunque non abbia nulla da nascondere…

Gli organizzatori del torneo, contrariamente a quanto annunciato, gli davano la possibilità di “rifarsi” mantenedolo in gara. Ecco che, “magicamente”, Ivanov tornava un giocatore normale, battendo con il nero un 2156 dopo una normale battaglia posizionale di 62 mosse ma pattando all’ultimo turno con il bianco contro un 2144, salvando un finale con un pedone in meno.

Nel disperato tentativo di salvare la faccia, a fine torneo ha rilasciato un’intervista nella quale ha dichiarato di aver deciso di ritirarsi dall’attività agonistica a causa della pressione psicologica cui è stato sottoposto e di aver rifiutato di togliere scarpe e calzini perchè certo che la perquisizione non si sarebbe fermata lì.

Ivanov_perquisito

Ivanov si prepara alla perquisizione

Apparentemente potremmo concludere questo articolo con il famoso detto “tutto è bene quel che finisce bene”: il baro è stato incastrato, si è arreso, gli scacchi sono salvi.

In realtà c’è ben poco da festeggiare. La truffa di Ivanov è stata da subito più che evidente agli occhi degli esperti. Ricorderete che a maggio il nostro GM Axel Rombaldoni volle affrontarlo alla scacchiera, nonostante tutto, allo scopo di “guardarlo negli occhi” (errore! :-) ) per capire come facesse a barare. Notò che il bulgaro non calcolava le mosse, ma non arrivò alla soluzione del caso. Anche i GM bulgari ne erano certi e avevano iniziato a boicottarlo, rifiutandosi di affrontarlo.

Il bulgaro ha in effetti segnato un cambio di passo rispetto ai classici “bari da gabinetto” creando un meccanismo ingegnoso (secondo Dlugy manovrava un mini computer con le dita dei piedi), ma non ha saputo usarlo con parsimonia, facendosi scoprire rapidamente. Possiamo star certi che in futuro verrà ricordato come un baro dilettante, perchè i prossimi saranno molto più accorti e selettivi. La battaglia contro il cheating è appena iniziata.


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